Numero zero – Alle origini del rap italiano – Enrico Bisi (Withstand, 2015)

SPOILER: Sono un profano.

Quando la pellicola sfuma al nero e appaiono i titoli di coda, rimango con le mani in mano e avverto un senso di nostalgia, un po per quello che ho perso, un po per quello che non ho mai avuto. Un altro po per quello che potevo fare e non ho fatto. Quella notte ho dormito poco.
E’ una storia forse trita e ritrita quella del rap in Italia, ma che a me piace guardare e riguardare per la massiccia dose di spontaneità, aggregazione e libertà di movimento che mi ispira, per lo spirito che mi infonde : questa cosa la devi fare perché la devi fare, e la devi fare bene, perché se la fai bene ce la puoi pure fare. Prima per te stesso, poi per tutti quanti.
Enrico Bisi “torchia” Neffa, Ice One, Kaos, Next One, Esa, Tormento e poi Danno, Frankie Hi-Nrg, J-Ax, Fibra. Si fa raccontare la nascita, l’incredibile ascesa, il successo, il canto del cigno, la morte e poi il risorgere della parabola Rap Italia, andando a fondo sui testi e sulle basi, sul rapporto con le droghe, le Posse, il nord e il sud (forse un po marginalizzato), la “street credibility” ,lo star system e l’improvviso interessamento dell’Industria.
Una scena di ragazzi che sputavano rospi grossi come palloni da basket, che sono stati male , che hanno sbagliato, e che ci hanno saputo fare quando era il momento di prendere una decisione.

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