Gli indifferenti

Dipinto a mano di una vecchia città arrampicata sull’acqua
ci sei cresciuto a ridosso, e dio se ti si legge in faccia
tu non dovresti vivere che qui
siete fatti cosi
conservate il vostro vivere infame
mentre fate la fame, condannati a morì

Dodici mesi come i dodici clan a cui baciate la mano
dodici preti e nemmeno una stele per un partigiano
sarà perché tu non hai parteggiato mai
ed il motivo lo sai
che fosse il duce, il principe od il papa
stare a braghe calate è tutto quello che sai
sarà la noia che si respira
in questa notte senza foschia
la mia speranza è gia partita insieme
all’ultimo airone volato via.

La fila degli operai sconfitti arriva in mezzo alla strada
per un lavoro svendono i parenti all’UDC cristiana
questo qui è il trionfo dell’indifferenza
del qualunquismo impenitente
dei pizzicotti dati sotto banco per non dare nell’occhio
per sorridere sempre
è una bestemmia tirata piano
tra una novena ed un Ave Maria
è un’intifada di colpi dietro la schiena
che poi ti volti…scappati via

I giornalisti a caccia di scorci per il telegiornale
perché non gli apri la porta di casa e non li fai entrare?
fagli vedere la famiglia italiana
col cagnolino e la badante moldava
cacciali via prima che vedano il sangue, i lividi ed il vino
dietro questo teatrino

Michele ha una rivoltella carica nella sua mano
e sua sorella una valigia in corridoio da portare lontano
ci vuole più fegato a cambiare la vita
che ad osservarla scorrere finche non è finita
ed ogni naturale istinto guerriero
si estingue come un cero
in questo vecchio cimitero

Gramsci li odiava gli indifferenti
ringrazio dio che non sia nato qui
dove il limite ultimo di nostra vita
non è la morte
ma i venerdì.

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